giovedì 6 dicembre 2012

Una Chiesa di fiammiferi cela una speranza



Wieslaw Laszkeiwick è un artista polacco autodidatta che crea queste magnifiche opere con dei semplici fiammiferi.
Vive a Zamość col figlio in una casa di legno dove ha il suo laboratorio.
Gli è occorso quasi un anno per completare la riproduzione della Chiesa rinascimentale di San Nicola di Zamość manipolando ben mezzo milione di fiammiferi.

La particolarità è la sua cupola sferica, fatto che ha colpito Laszkeiwick decidendo quindi di creare una replica della chiesa alta circa un metro e mezzo.
Dopo che l'edificio è stato completato, lo ha ricoperto con vari strati di vernice e colla speciale per impedirne eventuali deformazioni o rotture.

Il suo lavoro non è così semplice come potrebbe sembrare infatti l'artista spiega che non tutti i fiammiferi sono idonei per l'utilizzo della costruzione, debbono essere morbidi, di un particolare tipo di legno per poterli incollare, lucidare ed intagliare.

Oltre alla cupola, che data la sua forma ha richiesto una notevole abilità da parte di Laszkeiwick, è interessante osservare le vetrate della chiesa: sono composte da molti pezzetti di vetro che grazie ad una luce posizionata all'interno della struttura, brillano di una calda luce.

Il sogno dell'artista sarebbe quello di donarla a papa Benedetto XVI per Natale, ma non può recarsi a Roma per motivi economici.

Mi auguro che il suo sogno si avveri, ma se così non fosse, spero che qualcuno vicino al Papa veda questa meraviglia e lo informi.
In fondo a volte, i sogni si avverano e quale momento più adatto se non il Santo Natale potrebbe essere quello di realizzare il desiderio di Wieslaw?

Una curiosità: sapevate che Zamość è chiamata Padova del Nord o Padova Polacca? Questo è dovuto al fatto che il cancelliere e comandante della Corona Jan Zamoyski, al quale deve la sua esistenza ed il nome, volle costruire una città secondo i principi della "città ideale".
Il concetto che si fondava sul legame imprescindibile tra uno stato saggiamente governato e urbanisticamente organizzato secondo forme geometriche armoniche, affascinò il potente magnate polacco durante i suoi studi all'università di Padova e per metterli in atto venne chiamato l'architetto padovano Bernardo Morando. I lavori ebbero inizio nel 1581 e vennero completati nell'arco di un decennio. Circa 400 anni dopo, nel 1992, l'Unesco dichiarò Zamość patrimonio dell'Umanità in seguito ai grandi lavori di restauro che hanno restituito la città alla bellezza originaria e le sono valsi il suo soprannome.

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