domenica 26 febbraio 2012

Anteprima di una prossima Supernova



Il telescopio spaziale Hubble ha catturato l'immagine di Eta Carinae, il sistema binario distante circa 8.000 anni luce dal nostro Sole, composto da due astri, dei quali uno tra non molto si trasformerà in una supernova ed esploderà.
Il tempo, in termini astronomici, non è da considerare come normalmente è compreso quotidianamente, infatti, il "tra non molto tempo" è inteso nell'arco di un milione di anni.



L'immagine è costituita da immagini a luce ultravioletta visibile, con campo visivo di circa 30 secondi d'arco di diametro, riprese dalla Advanced Camera for Surveys High Resolution Channel di Hubble.

Proprio le nubi che compongono la Nebulosa, sono state il bersaglio (fotografico) regolare di Hubble, già dal suo lancio, nel 1990.

La più grande delle due stelle del sistema di Eta Carinae è una stella enorme e instabile che si sta avvicinando al termine della sua esistenza.
Nonostante la sua natura di stella ipergigante, Eta Carinae è invisibile ad occhio nudo, essendo di magnitudine 6,21; in altre epoche fu tuttavia ben evidente in un cielo stellato dagli astronomi, anche se non possedevano telescopi tanto potenti, infatti la sua stessa lettera della Nomenclatura di Bayer lo conferma, perché raggiunse e persino superò la luminosità della stella Canopo e questo succedeva nel 1843.

Oggi si possono studiare gli effetti dell'esplosione che gli scienziati definiscono "evento impostore" in quanto sembrano simili alle esplosioni delle supernove, ma si fermano poco prima della distruzione della stella.

Le enormi nubi di materia, che in sostanza sono l'effetto dell'esplosione avvenuta un secolo e mezzo fa, è conosciuta come Nebulosa Omuncolo, una nebulosa a emissione che circonda la stella massiccia Eta Carinae, posta all'interno di una più estesa regione H II che prende il nome di Nebulosa di Eta Carinae (NGC 3372).

Quando avverrà l'esplosione, probabilmente tutti noi avremo un punto d'osservazione "molto più in alto" o "in basso" a seconda dei casi, rispetto a come siamo sistemati ora, capita la battutina, tornando seri, chi invece sarà vivo e vegeto sulla Terra, avrà modo d'assistere ad uno spettacolo speciale, dato che gli esperti sostengono che l'esplosione sarà molto più brillante rispetto a quella della supernova SN 2006gy.
Questa venne scoperta il 18 settembre 2006 da R. Quimby e P. Mondol e successivamente studiata da diversi gruppi di astronomi usando strumenti come Chandra, Lick, e Keck.
Il 7 maggio 2007 la NASA e diversi astronomi, annunciarono la prima analisi dettagliata della supernova, descrivendola come l'esplosione stellare più luminosa mai registrata; tuttavia nell'ottobre 2007 Quimby annunciò che la supernova SN 2005ap aveva superato il primato di SN 2006gy.

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