lunedì 3 ottobre 2011

Il Sole svela i suoi colori segreti

IL Solar Dynamics Observatory ovvero l'SDO, venne lanciato nello spazio su un razzo Atlas da Cape Canaveral l'11 febbraio 2010 alle 10:23.
Un anno dopo, l'SDO ha inviato milioni di immagini mozzafiato del Sole e una serie di nuovi dati per aiutarci a capire la stella al centro del nostro Sistema Solare.
Le immagini del Sole sono state ottenute per mezzo di raggi x e ultravioletti, ciò ha dato l'opportumità agli scienziati di studiarne i gas che bruciano sulla sua superficie e a noi la possibilità di rimanere a bocca aperta davanti a questi colori sgargianti, ai mille riflessi e luci che ovviamente sono finti in quanto hanno l'unica utilità di tracciare il contorno delle differenti temperature dei gas del Sole: il rosso indica temperature "basse" circa 60.000 gradi Kelvin, mentre il blu e il verde sono dovute a temperature sul milione di gradi Kelvin.

AIA lunghezze d'onda







Uno dei tre strumenti a bordo dell'SDO, l'Atmospheric Imaging Assembly ovvero AIA, "fotografa" il sole ogni 12 secondi in 10 diverse lunghezze d'onda; ogni lunghezza d'onda aiuta a chiarire gli aspetti del Sole a temperature diverse.

Immagini composite




Gli altri due strumenti a bordo dell'SDO sono stati assolutamente determinanti, infatti l'Experiment Ultraviolet ovvero EVE, esamina i fotoni ultravioletti, estremi responsabili del riscaldamento dell'atmosfera terrestre, mentre l'Imager Helioseismic e Magnetica ovvero l'HMI, osserva come i campi magnetici sulla superficie del Sole influiscano sul suo cambiamento, così come sulla sua attività sismica.

L'astrofisico Dean Pesnell, scienziato del progetto per SDO della NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, spiega: "Questi dati e immagini, sono la porta verso l'interno del Sole. Questo è il modo migliore per capire che cosa sta succedendo al suo interno".
Coordinare l'osservazione con altre sonde è basilare; ad esempio le due sonde "STEREO" posizionate ai lati opposti del Sole dal 6 febbraio 2011, proseguiranno il loro lavoro nel corso dei prossimi otto anni. In tutto questo tempo, le STEREO e l'SDO insieme, offriranno agli scienziati la prima opportunità di vedere il Sole in ogni momento e in ogni suo cambiamento contemporaneamente.
Inoltre, gli osservatori del Sole come il Ramaty imager ad alta energia solare spettroscopica ovvero RHESSI, il satellite dotato di tecnologia in grado di scattare immagini ad alta risoluzione dei brillamenti solari con raggi X e raggi gamma, può appunto mostrare le immagini quando sul Sole vi è la più alta energia alimentata da temperature altissime. Queste immagini possono essere sovrapposte a quelle dell'SDO per ottenere un quadro molto più completo di ogni singolo evento.

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